Copertina di Serena Riglietti |
Ci tenevo a destinare questo
primo post dedicato alle mie letture a Harry Potter e la pietra filosofale,
primo di una lunga e fortunata saga che conta in tutto sette romanzi, uno più
bello dell’altro, scritti tra il 1997 e il 2007 dall’autrice inglese J. K.Rowling.
Rispetto ai volumi seguenti,
Harry Potter e la pietra filosofale presenta uno stile più semplice, più
ingenuo, dal quale traspare come effettivamente il target iniziale di questo
libro fossero i bambini.
La crescita del maghetto, che nel
corso della saga si trasforma da bambino in ragazzo, sembra essersi affiancata
alla crescita stilistica dell’autrice la quale, di romanzo in romanzo, esibisce
una sempre maggiore bravura. Anche il target dei romanzi sembra evolvere nel
tempo, tanto che gli ultimi volumi della saga di Harry Potter ricordano più
libri per ragazzi (e aggiungerei per adulti) che libri per bambini.
In ogni caso anche questo primo libro,
come i sei che gli han fatto seguito, mostra un intreccio davvero ben
congegnato, dove i colpi di scena non mancano.
Ciò che più ho apprezzato delle
avventure di Harry Potter, al di là degli eventi che fungono da filo conduttore
tra un libro e l’altro e che, nel corso della saga, si fanno sempre più coinvolgenti,
più incalzanti e più drammatici, è l’universo che la Rowling è riuscita a
ricreare. Le sue descrizioni sono vivide, complete e, ciò che più è importante
in un’opera fantasy, sempre attente ai dettagli (come non ricordare le temibili
Strillettere o le curiose gelatine Tuttigusti +1).
Ma, a mio avviso, la mossa
veramente vincente dell’autrice è stato ambientare le vicende in una scuola di
magia e trasportare l’elemento fantastico nel quotidiano, dando modo ai suoi
giovani lettori di immedesimarsi nei protagonisti della storia. Geniale!
Come geniale è stato far coincidere
la storia racchiusa in ogni libro con la durata di un anno scolastico, nel
corso del quale alcuni degli oscuri segreti di Hogwarts vengono svelati.
A chi non l’avesse ancora fatto,
consiglio vivamente di leggere questo libro; resterebbe piacevolmente sorpreso dallo
scoprire quanto possa rivelarsi appassionante e, nello stesso tempo, si
concederebbe il lusso di tornare per un po’ bambino.
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