lunedì 28 gennaio 2013

Lo Hobbit o La Riconquista del Tesoro

Immagine di copertina di Tolkien


Visto che di recente è uscita al cinema la versione cinematografica, ne approfitto per restare sulla cresta dell’onda e parlarvi de Lo Hobbit o La riconquista del Tesoro.
L’autore è J.R.R. Tolkien, noto per aver scritto il più famoso, il più letto, il più scopiazzato, il più osannato romanzo fantasy del secolo scorso: Il Signore degli Anelli, un libro che è stato d’ispirazione per moltissimi autori desiderosi di abbracciare lo stesso genere.
Lo Hobbit si inserisce nel medesimo universo de Il Signore degli Anelli, popolato da hobbit, nani, elfi, orchi, lupi mannari, aquile, ragni giganti. Vi ritroviamo persino alcuni personaggi: lo hobbit protagonista, Bilbo Baggins, lo stregone Gandalf, Elrond, l’elfo che domina la bella valle di Forraspaccata, e Gollum.
Le vicende raccontate in questo libro precedono quelle narrate nel capolavoro di Tolkien e raccontano, tra le altre cose, di come Bilbo Baggins riuscì a entrare in possesso dell’Anello, che anche qui avrà un ruolo fondamentale.
A differenza de Il Signore degli Anelli, però, Lo Hobbit non nasce come un romanzo per adulti, ma come un libro per ragazzi. Cambia lo stile, così come cambia il modo di narrare. In questo libro Tolkien approfondisce meno la psicologia dei personaggi e si dedica di più all’azione.
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1937 col titolo originale di: The Hobbit or There and Back Again. Benché lo stile risenta un pochino dell’età del libro, la storia resta sempre appassionante.
In breve la trama è questa: un bel giorno lo stregone Gandalf bussa alla porta del pacifico Bilbo avendo un’interessante proposta da fargli: seguirlo in un’avventura a cui avrebbero preso parte anche 13 coraggiosi nani. Lo scopo? Riconquistare l’antico regno dei nani che giace nel cuore della Montagna Solitaria e rientrare in possesso del loro ricchissimo tesoro, sorvegliato a vista dal temibile drago Smog (da qui si evince il sottotitolo della versione italiana; la traduzione letterale del sottotitolo originale inglese è invece: Andata e ritorno). Inutile dire che, lungo il cammino, la compagnia ne vedrà delle belle.
Personalmente ho letto il romanzo su una edizione scolastica pubblicata dalla Adelphi nel 2003 in cui, oltre all’immancabile mappa, compaiono anche i disegni originali dell’autore stampati in bianco e nero. In ogni caso, per chi volesse leggerlo, procurarsi oggi una nuovissima edizione del libro non sarà certo un problema, visto che l’uscita del film ha dato impulso alla stampa di svariate versioni, illustrate o meno, dell’opera.

venerdì 11 gennaio 2013

Ciccio Frittata

Copertina di Andrea Castellani


Ciccio Frittata ha un unico, grande sogno: diventare un abile inventore. In questo modo prenderebbe due piccioni con una fava, diventando famoso in tutto il mondo e facendo colpo su Sara Meglio, per cui s’è preso una bella cotta.
Resta un unico problema: cosa inventare??? Quanto a suggerimenti l’amico Ivo Manetta non sembra essere di grande aiuto… Ma ecco che i nonni arrivano in soccorso del nipote e, senza volerlo, parlando del più e del meno, gli servono su un piatto d’argento una bella idea.
Ciccio ha deciso, avrebbe inventato un avanzatissimo dispositivo antifurto! Alta tecnologia? Ma no, è sufficiente l’impiego del gatto Panettone! Dunque a Ciccio non resta che sperimentare il suo nuovo Gattifurto… nella speranza che, almeno per questa volta, fili tutto liscio come l’olio. Ma sarà possibile?
Scritto a quattro mani da due veri fuoriclasse, Pierdomenico Baccalario e Alessandro Gatti, Ciccio Frittata è una garanzia di risate e, non a caso, rientra nella collana Crepa Pelle di Edizioni EL. Il libro è uscito nel 2012, accompagnato dalle accattivanti illustrazioni di Andrea Castellani, tutte a colori.

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