domenica 26 ottobre 2014

La vera storia di Capitan Uncino

Copertina di Matteo Piana
Che lo crediate o no Capitan Uncino è esistito davvero, parola di Pierdomenico Baccalario. Nel suo La vera storia di Capitan Uncino Baccalario racconta di come lo scrittore J. M. Barrie, autore di Peter Pan, per creare il suo personaggio si sia ispirato a un uomo realmente esistito, il pirata James Fry (1829-1907), che conobbe tra il 1884 e il 1901.  
La storia mischia sapientemente informazioni storiche documentate con ricostruzioni o invenzioni scaturite dalla fantasia dell’autore, dando vita a un appassionante romanzo di avventura.
La vera storia di Capitan Uncino parla della spericolata vita di James Fry, ponendo l’accento su tutte quelle vicende che lo hanno coinvolto e i cui racconti tanto hanno affascinato Barrie al punto da ispirargli un personaggio, compreso l’episodio sulla perdita della mano, poi rimpiazzata da un uncino.
Il libro inizia con una rivelazione choc: nelle vene di James Fry sarebbe scorso sangue reale, il sangue di Re Giorgio IV del Regno Unito, duca di Cornovaglia e principe di Galles. La sua nascita, però, fu alquanto sgradita nell’ambiente di corte, perché avrebbe scombinato i piani del Principe Guglielmo, fratello di Giorgio, desideroso di succedere al Re sul trono. Così il Re, il piccolo James e sua madre furono vittime di una congiura; la notte stessa in cui il bambino nacque venne data notizia al Re che il figlioletto e la madre erano morti durante il parto. In realtà essi furono imbarcati su una nave per allontanarli dall’Inghilterra e condurli nella lontana Trivandrum, in India. Qui inizieranno le incredibili avventure di questo ragazzino, curioso e ribelle, destinato dall’incontro con Barrie a entrare nell’immaginario collettivo come il simbolo di tutti i pirati.
La vera storia di Capitan Uncino è stato pubblicato per la prima volta nel 2011 da Piemme nella collana Il Battello a Vapore.


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